L’ecocolordoppler è un esame diagnostico che consente di verificare la funzionalità dei vasi sanguigni. Si tratta di un’evoluzione dell’ecodoppler. Dunque, è utile per individuare patologie arteriose e venose. È consigliato a persone predisposte a questo tipo di patologie o che presentano determinati fattori di rischio. Non è un esame invasivo e non comporta rischi.
L’ecocolordoppler permette di visualizzare immagini a colori che evidenziano i flussi venosi e arteriosi, individuando eventuali lesioni alle pareti dei vasi. Mediante questo esame è possibile valutare con esattezza l’entità di eventuali danni ad alcune parti del sistema circolatorio.
In particolare consente di riconoscere la morfologia dei vasi esaminati, individuando lesioni che potrebbero causare conseguenze gravissime come i trombi venosi. È un esame fondamentale per il monitoraggio dei soggetti a rischio e di coloro che già presentano patologie vascolari.
L’ecocolordoppler consente dunque di individuare potenziali aneurismi, insufficienze venose, trombosi, lesioni aterosclerotiche (placche che ostruiscono il flusso del sangue) e occlusioni dei vasi sanguigni nell’area addominale.
L’esame è consigliato a persone intorno ai 50 anni di età che presentano i seguenti fattori di rischio:
Viene inoltre consigliato anche ai fumatori, tenendo conto dell’incidenza del fumo sulla comparsa di malattie cardiovascolari.
L’ecocolordoppler si esegue normalmente in ambulatorio e ha una durata tra i 15 e i 30 minuti. L’ecografo cosparge la superficie cutanea della zona da esaminare con un gel specifico, che favorisce il movimento di una sonda simile a quella usata per un esame ecografico. Gli ultrasuoni emessi dallo strumento trasmettono su un monitor le immagini a colori del sangue in movimento nei vasi esaminati.
In particolare, i flussi in avvicinamento alla sonda sono riconoscibili dal colore rosso, mentre quelli in allontanamento sono riconoscibili dal colore blu.
L’ecocolordoppler viene eseguito per esami riguardanti le zone di collo, addome, arti superiori e inferiori. Risulta invece più limitato nell’analisi dei vasi intracranici e toracici.
L’esame consente di ottenere informazioni dettagliate sulla morfologia dei vasi, cioè sulla loro struttura, sulle pareti e sul decorso. Permette inoltre di studiare la funzionalità dei vasi, il flusso, la velocità e la direzione.
L’ecocolordoppler necessità di una preparazione solo relativamente all’esame dei vasi nella zona addominale. In questi casi, il paziente deve osservare un digiuno assoluto per almeno 3 ore prima dell’esame. Acqua e medicinali possono invece essere assunti liberamente. La vicinanza tra i vasi sanguigni addominali e l’intestino, infatti, impedirebbe all’apparecchio di ottenere una perfetta visibilità fotografica dei vasi. In pazienti che soffrono di stitichezza è consigliato effettuare un clistere di pulizia.
Per lo studio degli organi pelvici (vescica, prostata, utero e ovaie) è invece necessario avere la vescica piena e dunque aver bevuto almeno mezzo litro di acqua un’ora prima dell’esame.
Al termine dell’esame ecocolordoppler non sono previste prescrizioni e dunque il paziente può riprendere le sue normali attività.